Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 06-07-2004 11:15 |
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Per caso stamattina ho rivisto sto classico degli war movie made Usa.
Fino a due tre anni fa forse l'avrei pensata come molti di voi.
Anzi. Sicuramente.
Un grande blockbuster anni '70, una formidabile coppia di attori, Heston e Fonda, e tanto tanto machismo in salsa USA.
Ma rivederlo a distanza di qualche anno me l'ha fatto riscoprire.
C'è tanta passione dietro il film, dietro la ricostruzione delle scene con immagini di repertorio della Bbc.
Sembra un pò di rileggere il De bello gallico. Cesare magnificava il fiero popolo gallo. Così la sua vittoria appariva grande, maestosa, incredibile.
Lo stesso procedimento avviene qui. Il giapponese è l'avversario peggiore che ci si possa ritrovare contro.
E per questo è anche il migliore.
Sconfiggerlo è un'impresa, e un'attenta regia ci fa partecipare al dolore e alla sofferenza di quella sconfitta.
Lo script si schiera con evidenza dalla parte degli sconfitti.
Ed è questo il modo per rendere indirettamente grandi gli yankee.
L'ammiraglio di una portaerei giapponese a un certo punto si ritrova in bocca queste parole:"Fino a quattro ore fa i nostri aerei oscuravano il cielo. Ora sei caccia e dieci aereosiluranti decideranno de avremo vinto o saremo sconfitti".
E' qui dentro tutta la passione del fare cinema.
La passione di fornirci un punto di vista parziale, ma parzialmente appassionato.
I kamikaze non esistono.
Esistono uomini che, con l'apparecchio in avaria, decidono di sacrificarsi per la causa comune.
Ed è il combattere contro uomini, contro personalità così profondamente umane, che rende la vittoria così potentemente grande e terribile.
E ripenso (con dispiacere) al recente Pearl Harbor
_________________ "Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate" |
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